Il paziente disfonico: correlazioni tra disfonie, malocclusioni temporo-mandibolari e postura.

Recenti studi multidimensionali hanno dimostrato la correlazione esistente tra disturbi della voce, malocclusioni temporo mandibolari e postura individuando, con una visione multiparametrica dei pazienti affetti da disfonia disfunzionale, aree comuni tra queste differenti sintomatologie.

La voce, quale segnale acustico e mezzo essenziale per la comunicazione umana e per le interazioni sociali, è caratterizzata da una frequenza fondamentale e dai suoi multipli amplificati e/o smorzati dalle cavità di risonanza ed è prodotta dalle vibrazioni delle corde vocali al passaggio dell’aria.

Queste vibrazioni estendendosi anche ai muscoli delle parti coinvolte nel movimento fonatorio si ripercuotono sullo scheletro facendo guadagnare una parziale mobilità a quelle zone del corpo che di solito sono costrette.

In questo contesto di equilibrio e d’interazioni appare chiaro come una postura adeguata, intesa come ottimizzazione dei programmi motori del soggetto parlante in riferimento alla situazione ambientale, sia importante per la fonazione.

Ci sono voluti molti anni per dimostrare come l’apparato odontostomatologico sia coinvolto direttamente ed indirettamente non solo nella masticazione ma anche nella respirazione, nell’equilibrio, nella postura, nel parlato e nel cantato

Oggi possiamo ritenere la mandibola come una struttura essenziale per l’emissione vocale in quanto ad essa fanno capo i muscoli costituenti il pavimento della bocca ai quali è appeso in parte anche l’osso ioide.

Lo ioide a sua volta è condizionabile dai movimenti linguali, dall’articolazione temporo-mandibolare e dalla colonna cervicale in considerazione delle connessioni muscolari, tendinee e legamentose che queste strutture hanno tra loro e con la laringe essendo questi due direttamente collegati.  

Viene da se che una mobilizzazione mandibolare corretta garantisce una fonoarticolazione sana, un’apertura adeguata della bocca, e una corretta funzionalità linguale. Di contro una ridotta escursione della mandibola durante l’articolazione del linguaggio, provoca innalzamento della laringe con conseguente deficit a carico della glottide e perdita dell’efficienza fonatoria nonché incremento della lordosi cervicale.

In questa ottica, ogni qualvolta si ha di fronte un paziente affetto da disfonia disfunzionale  sarebbe raccomandabile averne una visione globale al fine di programmare un intervento che miri al ripristino dei principi occlusali, alla riprogrammazione posturale, al mantenimento delle tonicità della muscolatura addominale,  al controllo delle vibrazioni delle corde vocali e dei movimenti del diaframma, muscolo respiratorio per eccellenza e sede del nervo frenico che è il  luogo di congiunzione di tutte le catene muscolari del corpo.

Emanuela DeSantis

Logopedista



Leave Comment